All’interno dell’ampia programmazione del progetto diocesano Un attimo di pace – Quaresima 2014, viene infatti proposto uno spettacolo teatrale che rilegge la figura di padre Massimiliano Kolbe: La radio e il filo spinato, tra i vincitori dei Teatri del Sacro. Quattro le date in programma, in altrettante sale di comunità. Si inizia giovedì 13 marzo, alle ore 21, al cinema teatro Marconi di Piove di Sacco, a seguire venerdì 14 marzo, alle ore 21, al Piccolo Teatro di Padova, quindi sabato 15 marzo, alle ore 21, alla Perla di Torreglia e domenica 15 marzo, alle ore 16, all’Aurora di Campodarsego.
La radio e il filo spinato, spettacolo intenso e geniale di e con Roberto Abbiati e Luca Salata, è una rilettura audace e innovativa della vicenda di padre Massimilano Kolbe.
Sullo sfondo di un palcoscenico spoglio, riempito pian piano dagli attori di oggetti, macchinerie, lampioni e marionette, emerge sotto un nuovo sguardo la figura del frate santo che ad Auschwitz non esitò a donare la vita per salvare un padre di famiglia.
Padre Kolbe nell’azione scenica non si vede, ma non è assente, in quanto trova come sostituti fisici gli oggetti, in particolare la radio, una delle sue più grandi passioni. Le onde radio, infatti, nessuno può fermarle, né le montagne, né i muri, né tantomeno il filo spinato che circondava Auschwitz.
L’ufficiale medico del campo di stermino che fece la puntura di acido fenico per ammazzare padre Kolbe si sentì addirittura dire «Lei non ha capito nulla della vita. L’odio non serve a niente… Solo l’amore crea». E allora è impossibile non immaginarsi questo frate mentre dice queste parole, con voce ferma e con una mano compassionevole sul braccio dell’assassino, malgrado i 15 giorni nel bunker e 13 senza cibo né acqua. Una specie di «Stia tranquillo, vinco io anche se mi ammazza». E quello lo ha ammazzato!
L’ufficiale qualche anno dopo andò a testimoniare al processo di beatificazione del padre francescano. Aveva vinto chi era morto. Non è una gran soddisfazione morire. È una gran soddisfazione vivere, e quando morì il padre Kolbe aveva davvero vissuto alla grande.
Lo spettacolo è stato vincitore tra i professionisti a “Teatri del Sacro”, rassegna promossa da Acec, Ufficio Comunicazione Sociale della Cei e Progetto Culturale.
Biglietto intero 7 €, ridotto 5 €.