La Radio e il Filo Spinato è uno spettacolo intenso e geniale di e con Roberto Abbiati e Luca Salata che rilegge una delle tragedie più grandi del secolo scorso.
Il frate non si vede, ma non è assente, in quanto trova come sostituti fisici gli oggetti, in particolare la radio, una delle sue più grandi passioni. Le onde radio, infatti, nessuno può fermarle, né le montagne, né i muri, né tantomeno il filo spinato che circondava Auschwitz.
L’ufficiale medico del campo di stermino che fece la puntura di acido fenico per ammazzare padre Kolbe si sentì addirittura dire “Lei non ha capito nulla della vita. L’odio non serve a niente… Solo l’amore crea”. E allora è impossibile non immaginarsi questo frate mentre dice queste parole, con voce ferma e con una mano compassionevole sul braccio dell’assassino, malgrado i 15 giorni nel bunker e 13 senza cibo né acqua. Una specie di “Stia tranquillo, vinco io anche se mi ammazza”. E quello lo ha ammazzato!
L’ufficiale qualche anno dopo andò a testimoniare al processo di beatificazione del padre francescano. Aveva vinto chi era morto. Non è una gran soddisfazione morire. È una gran soddisfazione vivere, e quando morì il padre Kolbe aveva davvero vissuto alla grande.
La Radio e il Filo Spinato, spettacolo vincitore tra i professionisti a “I Teatri del Sacro”, rassegna promossa da Acec, Ufficio Comunicazione Sociale della Cei e Progetto Culturale, è in scena giovedì 13 marzo (ore 21.00) al Marconi di Piove di Sacco, venerdì 14 marzo (ore 21.00) al Piccolo Teatro di Padova, sabato 15 marzo (ore 21.00) a La Perla di Torreglia e domenica 16 marzo (ore 16.00) all’Aurora di Campodarsego.
Biglietto: intero 7 €, ridotto 5 €.
Per gli utenti del sito www.unattimodipace.it sarà possibile scaricare un coupon che darà diritto ad un biglietto ridotto per lo spettacolo.