Ma come prepararle?
Prendendosi “Un attimo di pace” non solo per cucinare ma anche per approfondire l’origine del piatto grazie alla breve descrizione testuale o alla videoricetta che contiene la spiegazione di don Andrea Ciucci.
E con che scopo?
Quello di offrire un momento di riflessione in famiglia, prima, durante o dopo l’assunzione del cibo o facendo diventare la cena biblica un’occasione per aprire la propria casa ad amici e conoscenti e introdurli in questa dimensione particolare che evidenzia il rapporto tra cibo e Sacra Scrittura. Anche cucinare insieme (genitori e figli, coinquilini, amici) si rivela un’esperienza privilegiata sul fronte dei rapporti umani.
E per i vegetariani?
I piatti proposti sono:
> minestra di lenticchie di Esaù o “del desiderio e della fame” > spezzatino di vitello alla zucca o “dell’accoglienza generosa”
> pane azzimo o “della libertà e della schiavitù”
> macedonia di Gioele o “della pace e della guerra”
A chi è vegetariano suggeriamo di sostituire lo spezzatino con erbe amare, uova, salse da consumare con sedano crudo.
Cosa significa “diffusione virale” delle ricette?
Nulla di allarmante! Semplicemente se ciascuno invia tramite posta elettronica o social media queste ricette ad amici e conoscenti l’idea inizia a diffondersi rapidamente e può diventare una buona occasione per invitare le persone ad accostarsi alla Bibbia partendo da questa esperienza culinaria molto semplice.
Collegati a www.unattimodipace.it/bibbia-in-cucina Troverai tante informazioni utili e interessanti sulle ricette e i video (clicca qui) realizzati nel corso del laboratorio di cucina biblica tenutosi il 28 febbraio scorso alla Scuola di ristorazione Dieffe di Noventa Padovana, che insegnano passo passo come attuarle.